Ho un contratto a tempo indeterminato dal 2017. In azienda sono in ritardo cronico nei pagamenti e l’ambiente di lavoro è invivibile, se mi licenzio posso accedere alla disoccupazione?
Per poter accedere al trattamento di disoccupazione NASPI occorre, in caso di dimissioni, che queste soano sorrette da giusta causa. Inoltre, per poter godere dell’ammortizzatore sociale occorrono almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e 30 giornate di effettivo lavoro nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. L’art. 2119 prevede che ciascuno dei contraenti può recedere dal contratto prima della scadenza del termine, se il contratto è a tempo determinato, o senza preavviso, se il contratto è a tempo indeterminato, qualora si verifichi una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto. Nel caso di cui parliamo la morosità ripetuta è certamente compresa tra i motivi che giustificano il recesso unilaterale da parte del lavoratore. Ma non è tutto: trattandosi di dimissioni per giusta causa il mancato preavviso previsto dal CCNL può essere monetizzato. Oltre agli stipendi impagati, alle varie voci in busta paga e la liquidazione alla chiusura del rapporto si deve pretendere il pagamento dei giorni di preavviso previsti da contratto, come se fossero stati concretamente lavorati. È importante sapere che dopo la riforma del diritto del 2014 (cd Jobs Act) le dimissioni possono essere date solo in forma telematica. Il lavoratore può procedere da solo se ha un minimo di dimestichezza con gli attuali strumenti in uso ed è in possesso di identità SPID. In mancanza ci si può rivolgere a soggetti abilitati tra cui segnalo i patronati, sindacati CAF e sedi territoriali competenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che possono essere delegati dal lavoratore a compilare e trasmettere per suo conto le dimissioni.