Vivo in affitto (contratto a mio nome) con una persona da due anni, non siamo sposati ne abbiamo regolato la convivenza, la relazione è finita e con la scusa del Coronavirus non vuole andarsene. Ma è possibile?
La convivenza forzata per via di quest’emergenza ha costituito, per relazioni fragili o logore, una montagna da scalare, oltre che rappresentare un fattore di incremento per la violenza di genere Il caso concreto, nonostante i recenti interventi sulle convivenze da parte del legislatore (cd legge Cirinnà per capirci) non ha nessuna disciplina. Non è però pensabile di potersi liberare del partner, diventato uno scomodo ex, da un giorno all’altro per il solo fatto che non è formalmente parte del contratto di locazione. In realtà alla situazione di mero fatto della convivenza stabile more uxorio, non regolamentata e non disciplinata, ha sempre trovato nella giurisprudenza un alleato. Chi va a convivere con il partner fa un certo affidamento sulla stabilità della relazione e su quella che dovrebbe essere una comunità di vita ed un luogo dove stabilire dimora principale. Per questo, anche se la locazione è intestata ad un solo convivente, se la relazione termina, questi deve intraprendere azioni formali per riavere casa libera. In primis con una missiva all’ex compagno dove lo invita a lasciare casa entro un termine congruo. Nelle pronunce di merito i giudici accordano a queste situazioni termini che vanno dai tre sino ai sei mesi. Si noti però che con l’emergenza Covid 19, almeno sino al ripristino totale della libera circolazione, è arduo trovare casa e traslocare, dunque nel fissare il termine si deve tenere conto anche di questo fattore. Non è un caso che è in essere sino al primo di settembre un blocco totale delle esecuzioni di sfratto. Trascorso inutilmente il termine concesso si ricorre al Tribunale per ottenere una sentenza che condanni al rilascio da eseguirsi con l’ausilio dell’Ufficiale Giudiziario e, se necessario, con la forza pubblica. Nulla vieterebbe una soluzione condivisa tra gli ex, anche un contratto, che disciplini liberamente il momento specifico della separazione regolando il rilascio dell’immobile.