Sono Amministratore di Sostegno (AdS) di mio padre che ha iniziato ad accusare i primi vuoti di memoria da demenza senile. Temo possa farsi irretire con un testamento che danneggi la famiglia, può validamente testare?

La persona in AdS è capace di agire per ogni atto che la Legge o il decreto di nomina specificamente non gli precluda. Sul tema degli atti possibili, con assistenza o vietati occorre dunque fare esclusivo riferimento al decreto di nomina. E’ anche vero che il Giudice Tutelare, ad istanza, può successivamente intervenire in modificazione delle disposizioni date in sede di nomina, per adattarle alle sopravvenute esigenze e condizioni del beneficiario. In particolare si può arrivare ad una preclusione della capacità di testare in quanto previsto dal quarto comma dell’art 411 cc. che rende possibili limitazioni previste da disposizioni di Legge per l’interdetto (quindi anche la capacità di testare). Ciò farà il magistrato solo nel caso in cui si renda necessario per esigenze di protezione del beneficiario (non quindi per mera tutela delle aspettative ereditarie della famiglia) tramite indagine anche tecnica che – come felicemente recita decreto 03/09/2015 del Tribunale di Vercelli – “mira ad approfondire se la parte versi in condizioni di infermità o inferiorità tali da porla in stato di facile raggirabilità e che non le consentano di giovarsi di intervalli di lucidità; ovvero se comprenda in modo corretto o meno la natura dell’atto da compiersi; o ancora , se vi possa essere indotta sulla scorta di percorso psicologico non corretto, alterato da indebiti fattori devianti esterni.” Nel caso in esame dunque, se le condizioni psichiche sono in netto peggioramento con sensibile riduzione dello spazio di lucidità mentale, l’istanza al Giudice Tutelare è certamente da considerare.