La scorsa estate in una zona balneare affollata parcheggiavo l’auto sui parcheggi strisce blu a pagamento. Mi recavo al parcometro distante 50 mt circa ed attendevo per pagare il dovuto (c’era la fila!). Arrivato all’auto il vigile aveva già apposto la multa sul parabrezza, gli esibivo il ticket ma sosteneva di non poter annullare la sanzione invitandomi a fare ricorso! Trovo tutto ciò assurdo.

Nessuna norma impone all’accertatore di verificare se il conducente dell’auto sia in zona nell’atto di recarsi a pagare il ticket per la sosta nei parcheggi strisce blu. In centri trafficati si può dare il caso di irrogazione di una simile ingiusta sanzione amministrativa, certamente fastidiosa. Pur intercettando il vigile e dimostrando il pagamento né l’agente nè l’Ufficio di appartenenza possono annullare il verbale. L’annullamento in cd “autotutela”è possibile solo per casi come l’errore di persona, erronea trascrizione della targa, clonazione, vendita avvenuta prima dell’infrazione, furto denunciato, doppio verbale per la stessa infrazione. Occorre dunque farsene una ragione e rassegnarsi al ricorso, al Prefetto (sole spese postali) o al Giudice di Pace (con marca contributo unificato €43,00). Essendo in possesso del tagliando di sosta in orario coevo, e magari indicando almeno un testimone sulla vicenda, si avrà agevolmente buon gioco nel ricorso con annullamento della multa e rimborso delle spese sostenute (quelle avanti al Giudice di Pace). Nell’ottica di poter prevenire situazioni del genere, comunque noiose, un suggerimento può essere quello di tenere d’occhio l’auto dopo esservi usciti e nel tragitto e tempo occorrenti per arrivare e servirsi del dispositivo di pagamento, in modo da poter segnalare la vostra esigenza all’agente che stia per intervenire, in alternativa esponendo in modo visibile un biglietto nel quale avvisate che siete andati a pagare il parcheggio indicando l’orario d’arrivo.