Il condomino di rimpetto ha affittato il proprio garage ad una famiglia che di fatto ci abita ed utilizza per cucinare una bombola gpl. Non è pericoloso e soprattutto non è vietato?

In realtà, al contrario di come molti pensano, non esiste una norma che vieti in generale l’utilizzo della bombola a gas in ambito domestico, neanche in un condominio servito dal metano. Ne è la dimostrazione il fatto che la vendita sia del tutto libera e che sia possibile approvvigionarsene senza grossi problemi.  I regolamenti di polizia urbana dei Comuni talvolta ne prevedono un limite di stoccaggio, (di solito non più di due) in locali adibiti o pertinenziali a civile abitazione dopodiché la detenzione diventa sottoposte alla normativa sul deposito previa autorizzazione. Anche in condominio, a meno che non vi sia un regolamento contrattuale che ne inibisca del tutto l’uso, le bombole possono dunque essere utilizzate. Gli impianti a gas ad uso domestico dovrebbero però essere realizzati nel rispetto della norma UNI 7131/1999 che detta alcuni criteri per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti a GPL non alimentati da rete di distribuzione. La norma in parola, che si applica alla prima installazione ed alla sostituzione dei bidoni di gpl (così vengono tecnicamente chiamate le bombole) prescrive dettami precisi per la corretta utilizzazione delle bombole a gas in casa ed in condominio (ad esempio fa divieto di utilizzo della bombola in locali garage). In casi come quello sottoposto si può reagire con un ricorso d’urgenza per danno temuto per via dell’installazione in luogo pericoloso, oppure, se in concreto il garage viene utilizzato come abitazione e come tale adibito, è possibile presentare un esposto presentato al Comune per modifica abusiva di destinazione d’uso del garage con l’obiettivo di ottenere un ordine del sindaco di ripristino dell’uso corretto del garage