ho un monolocale in zona turistica, come posso metterlo a reddito per brevi periodi in modo vantaggioso ed essere in regola?

La formula è quella della locazione ad uso abitativo per finalità turistiche, o semplicemente locazione turistica, regolata dall’art. 1, comma 2 lett. c), della legge 9 dicembre 1998, n. 431 , dall’articolo 1571 e seguenti del Codice Civile e dall’art. 53 del Codice del Turismo, D.Lgs. 79/2011. Non occorre forma scritta e registrazione se si resta nella durata di 30 giorni. Nessun limite alla possibilità di variare il canone di locazione secondo i periodi di alta e bassa stagione. Occorre comunicare i dati delle persone alloggiate all’autorità di pubblica sicurezza, anche con modalità telematiche. Di recente il decreto legge n.50/2017 ha introdotto qualche novità e una specifica disciplina fiscale per i contratti stipulati a partire dal 1 giugno 2017 anche per agevolarne l’emersione. In particolare è ora espressamente prevista, per il reddito che ricava dall’affitto, l’opzione fiscale per tassazione con la cd cedolare secca del 21%. Ciò vale per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali (introducendo quindi la possibilità di questi servizi accessori para alberghieri). I detti contratti di locazione turistica possono essere stipulati da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, direttamente o tramite intermediari immobiliari, ovvero soggetti che gestiscono portali telematici (i vari Booking, Airbnb, etc) mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare. In tal modo il legislatore è andato a disciplinare con alcune regole anche il fenomeno degli affittacamere in rete. Sul web è reperibile un’ottima guida ed un tutorial video approntato ad ottobre da Agenzia delle Entrate per orientarsi al meglio.