Una cautela anticipata che spesso può risolvere da sè la contesa.
Cerco un consiglio per questa mia situazione: si è aperta la successione di mia madre che ha lasciato eredi senza fare testamento me e mio fratello. Mio fratello, che aveva delega sul solo conto corrente che rappresenta tutti gli averi di mia madre, ha ritirato nelle ultime settimane di vita quasi tutto il denaro depositato, circa 120.000 euro. Sul conto ora c’è una cifra simbolica e il fratello si rifiuta di dividere quanto ha prelevato.
Ora io vorrei rivolgermi ad un avvocato per fargli causa ed ottenere quanto mi spetta, ma come posso essere certo che non nasconda il denaro e che non si liberi dell’unico bene che possiede? il coerede ha infatti solo un piccolo appartamento dove vive, non rischio di fare causa e spendere inutilmente per poi rimanere con un pugno di mosche in mano?
Esiste uno strumento ad hoc previsto dall’ordinamento che permette di ovviare a questi dubbi ed ad anticipare alcuni effetti di un eventuale giudizio. Si tratta del sequestro conservativo previsto dall’art. 671 Codice di Procedura Civile. Il giudice, su istanza del creditore che ha fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito, può autorizzare il sequestro conservativo di beni mobili o immobili del debitore o delle somme e cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne permette il pignoramento.
Il legale, se valuta come dubbie le possibilità di conseguire in futuro tutte le utilità derivanti al cliente sulla base di una futura sentenza a lui favorevole, ricorrendone i presupposti, deve consigliare il sequestro conservativo prima di avviare la causa principale. E’ vero che il sequestro conservativo ha un costo – sostanzialmente dipendente dal valore della causa principale che va ad anticipare – che il legale preventiverà facendo anche con riferimento ai valori indicativi dei parametri ministeriali disciplinati dal DM 55/2014. Tuttavia è un passo che talvolta aiuta a definire la contesa con anticipo. Se concesso infatti spesso è un deterrente per chi lo subisce tanto da indurlo a scendere a più mite consiglio e ad accordarsi con il sequestrante. Quindi, molte volte, quello che può sembrare un aggravio di spesa, oltre a fungere da garanzia per la futura causa può aiutare ad evitarla riducendo sensibilmente costi e tempi per ottenere un risultato concreto.
Nel caso che il visitatore pone il suo diritto è praticamente certo. Il diritto perviene dalle norme inderogabili in materia di successione che lo vede quale erede per successione legittima insieme al fratello, colui che sta ledendo proprio il contenuto patrimoniale di queste prerogative. L’attivo ereditario è costituito da denaro, bene occultabile per eccellenza, ed il coerede ha un solo immobile come garanzia patrimoniale per la futura soddisfazione dei diritti del fratello.Le paure dell’erede sono quindi fondate, l’eventualità di sostenere un giudizio lungo e costoso per poi non concretizzarne gli esiti verosimilmente favorevoli.
Ecco che si intravedono già all’orizzonte i requisiti per attivare il sequestro conservativo.
Il fumus boni iuris: ovvero quella valutazione prognostica che il giudice deve fare circa il buon diritto di colui che agisce per ottenere il sequestro, qui rappresentato dai diritti di successione in qualità di figlio della de cuius.
Il periculum in mora: la tutela ex art 671 cpc dovrebbe essere accordata a chi ha il “fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito”, che il detto timore non deve essere meramente soggettivo ma agganciato a situazioni oggettive.Secondo il costante orientamento della Suprema Corte, il periculum in mora può essere desunto, anche alternativamente (senza, quindi, che le due categorie di presupposti debbano simultaneamente concorrere. Cfr. Cass. Civ. n. 2139/98), sia da elementi obbiettivi, attinenti alla consistenza qualitativa e quantitativa del patrimonio del debitore in rapporto alla entità del credito, sia da elementi soggettivi, riguardanti il suo comportamento, che rendano verosimile la eventualità di un depauperamento del suo patrimonio ed esprimano la sua intenzione di sottrarsi all’adempimento di suoi obblighi in modo da ingenerare nel creditore il ragionevole dubbio che la sua pretesa non sia soddisfatta (cfr. Cass. Civ. nn. 2081/2002, 6042/98, 6460/96).
Nel caso in esame il periculum pare integrato sia dal comportamento del coerede che ha svuotato il conto materno, sia dalla composizione “volatile” del patrimonio, costituita per lo più da denaro e da un piccolo immobile.
In definitiva, in casi come quello esaminato il sequestro conservativo è altamente consigliabile e permettere di giungere ad una prima valutazione e tutela di chi agisce anche senza attendere i tempi del tentativo di mediazione avanti ad organismo all’uopo preposto, che in materia di successioni è obbligatorio.
salve avvocato, una domanda relativa alla causa che ho in corso.
A suo avviso, detto che mi trovo nella fase conclusiva del processo e precisamente alla precisazione Delle conclusioni,potrei chiedere un sequestro conservativo in corso di causa o a suo avviso è da escludersi?
grazie mille.