Ho acquistato un  computer usato da un privato come “visto e piaciuto” funzionante. Qualche giorno dopo mi accorgo che è inutilizzabile in quanto si blocca ogni 10 minuti da solo. Ho qualche garanzia o lo posso gettare? 

la garanzia prevista dall’art. 1490 c.c. opera anche nella vendita di cose mobili usate, in particolare se si riscontra un vizio occulto preesistente all’acquisto, ulteriore rispetto il logorio constatabile a vista. Nella vendita dell’usato le parti possono rinunciare alla garanzia legale per vizi, ma con una clausola chiara di accettazione del bene senza riserva alcuna che va approvata dal compratore per iscritto ai sensi dell’art. 1341 c.c.. La semplice la clausola “visto e piaciuto” “non può riferirsi ai vizi occulti, quelli che si manifestano cioè, dopo i normali controlli eseguiti ante acquisto, soltanto dopo l’uso del bene compravenduto. Né potrebbe essere diversamente, giacché l’espressione “visto”, se priva di precisazioni rafforzative, inequivocabilmente allude solo ai vizi agevolmente riscontrabili dall’acquirente a primo esame” (Cass. 19.10.2016 n. 21204, in ultimo Trib. Catania Sent., 12-02-2018). Pertanto “il visto e piaciuto” tanto in voga nella vendita di cose usate può riferirsi solo allo stato apparente in cui si trova l’oggetto nella sua percettibilità immediata. Il compratore non rinuncia dunque, in automatico, alla garanzia per vizi occulti, in quanto ciò provocherebbe un ingiustificato squilibrio contrattuale. In definitiva dopo l’acquisto della cosa con il “visto e piaciuto”, il compratore che riscontri un difetto che in sede di compravendita non era rilevabile, potrà far valere la garanzia denunciando il vizio occulto entro 8 giorni dalla scoperta e promuovere l’eventuale azione legale entro un anno dalla consegna chiedendo la risoluzione del contratto o, in alternativa, la riduzione del prezzo, ed eventualmente il risarcimento dei danni che il vizio abbia cagionato.